Cuarta Parte.
L’Ordine Teutonico all’inizio del XVI secolo.
Alla morte del Gran Maestro Johann von Tiefen (1497) avvenne un importante mutamento, che si rivelerà fatale, nella modalità d’elezione dell’Hochmeister.
I Cavalieri, desiderosi di controbilanciare l’autorità polacca sull’Ordine, decisero di eleggere un principe tedesco, che, pur non possedendo le caratteristiche richieste dalla regola, potesse, con il prestigio del suo rango, ridare lustro ai Teutonici e porsi quasi da pari a pari con il sovrano polacco. La scelta cadde sul principe Federico di Sassonia, il quale, forte dell’appoggio dell’Imperatore e della dieta imperiale, si rifiutò di prestare l’omaggio di vassallo alla Polonia.
Quando morì nel 1510, il Capitolo generale nominò Gran Maestro un altro principe territoriale tedesco, Alberto, Margravio del Brandeburgo, appartenente ad un ramo cadetto della casata degli Hohenzollern. Questi, come il predecessore, al momento di assumere la carica, dovette pronunciare i voti solenni. Anch’egli si rifiutò di prestare omaggio al re di Polonia, adducendo che l’Ordine era un vassallo imperiale e che quindi era da considerarsi nullo il trattato di Thorn del 1466.
Stemma del Gran Maestro von Tiefen. 
L’Ordine teutonico nella bufera della Riforma Protestante.
Alberto si rivolse all’Imperatore Carlo V, per riceverne appoggio, ma questi gli consigliò di cedere e prestare omaggio al Re Sigismondo di Polonia. Alberto rifiutò ancora e giudicò la risposta imperiale come un tradimento.
 Alberto di Brandemburgo,  Principe e Gran Maestro dell’Ordine Teutonico
e poi 1° Duca di Prussia
Il 28 marzo 1523 inviò una lettera ai membri dell’Ordine, con cui li invitava ad infrangere i voti e prender moglie. Il 25 dicembre dello stesso anno il vescovo di Sambia, Polentz, prese ufficialmente posizione a favore della Riforma nella Thumkirche di Königsberg.
In pochi mesi l’intera Prussia fu conquistata dall’eresia luterana.
Il Gran Maestro Alberto di Brandeburgo, dopo avere apostatato ufficialmente la fede cattolica, con il Trattato di Cracovia dell’8 aprile 1525 si dichiarò vassallo del Re di Polonia (condizione che fino a quel momento aveva sempre avversato e contro la quale si era battuto) e ricevette per sé e i suoi discendenti, sia diretti che collaterali, come feudo ereditario indivisibile, il Ducato di Prussia: l’assurdità di tali eventi sta nel fatto che un monarca cattolico, quello polacco, dava così un colpo quasi mortale ad un Ordine cattolico e determinava la nascita di uno stato protestante.
Il tradimento di Alberto di Prussia fu condannato sia dall’imperatore Carlo V che dal papa Clemente VII.
giugno del 1526, condannò pubblicamente l’apostasia del Gran Maestro e la secolarizzazione dei beni dell’Ordine in Prussia. In attesa dell’elezione del nuovo Magister, assunse ad interim la responsabilità dell’Ordine.
Il 16 dicembre 1526 si riunì a Mariental in Franconia il Capitolo generale che elesse Walter von Cronberg nuovo Gran Maestro.
Il Capitolo inoltre stabilì che da quel momento la carica di Gran Maestro fosse indivisibile da quella di Maestro di Germania, il che fu ratificato da Carlo V il 18 gennaio 1527.
La Riforma in Livonia.
La Livonia rimase cattolica fino al 1559, quando il maestro provinciale Kettler passò alla riforma e nel 1561 cedette la Livonia alla Polonia e ne ricevette in cambio, come feudo ereditario, il ducato di Curlandia e Semgallia.
Il 5 marzo 1562 infine, a Riga, Gotthard Kettler depose solennemente il mantello bianco dell’ordine e fece omaggio al re di Polonia, sposando nel 1566 una principessa protestante tedesca.
Si era, così, verificata la paradossale situazione che una monarchia di antica tradizione cattolica, la Polonia, aveva favorito la nascita di due stati-vassalli eretici alle sue dipendenze, con una politica, oltre decisamente nefasta da un punto di vista meramente religioso, anche assai poco lungimirante, come lo stato slavo dovette amaramente constatare di lì a non molto.
L’Ordine in età moderna (secc. XVI-XVIII).
L’Ordine, nonostante le gravi perdite e la “sospensione” dell’esercizio della sovranità territoriale – come sarebbe poi avvenuto anche per i cavalieri dell’Ordine di Malta – sopravvisse e si legò sempre più alla casa d’Asburgo.
Tra il 1590 e la caduta della monarchia asburgica, infatti, su 17 Gran Maestri ben 11 appartennero alla casata imperiale.
Nel 1606 il Capitolo generale approvò la riforma dell’Ordine (statuti di Massimiliano, dal nome del Gran Maestro che li promosse).
Massimiliano d’Asburgo,Principe e Gran Maestro dell’Ordine Teutonico .
L’Ordine in età contemporanea (secc. XIX e XX).
Durante l’epoca napoleonica, l’Ordine, che nel 1809 disponeva di solo 61 cavalieri, fu sul punto di scomparire e s’indebolì notevolmente, perdendo molta parte dei suoi beni in Germania.
La pace di Presburgo del 1805, infatti, conteneva all’articolo XII una disposizione che prevedeva la secolarizzazione dei Teutonici a vantaggio di un membro di Casa d’Austria. Grazie, però, all’insistenza del Gran Maestro, Arciduca Antonio Vittorio d’Asburgo, l’Imperatore Francesco II però invalidò i capitolati di Presburgo e, in data 8 marzo 1834, restaurò l’Ordine come istituzione autonoma religioso-militare e feudo diretto dell’Impero, confermandone, così, la natura di ente sovrano secondo le leggi medievali del Sacro Romano Impero.
Nel 1839, il nuovo Gran Maestro, l’Arciduca Massimiliano d’Austria-Este, fece approvare le nuove regole, che non modificavano la natura religiosa dell’Ordine. Alla sua morte, nel 1863, l’Ordine contava una trentina di cavalieri, mentre erano soltanto sei quando, nel 1835, era stato insediato alla guida dei Teutonici.
L’Arciduca Massimiliano d’Austria-Este, Principe e Gran Maestro dell’Ordine Teutonico 
Nei decenni successivi e fino alla caduta degli Asburgo (1918) l’Ordine Teutonico accentuò sempre più l’impegno caritativo a sollievo dei malati e sofferenti, restaurando anche il ramo femminile (che, invece, non è presente nel baliato protestante).
Nel 1923 l’Arciduca Eugenio si dimise dalla carica di Gran Maestro ed a quella carica fu eletto il Vescovo Norbert Klein (membro del clero dell’Ordine Teutonico), nel tentativo di salvare quell’istituzione dal crollo della monarchia asburgica.

Arciduca Eugenio d’Asburgo, Principe e Gran Maestro dell’Ordine Teutonico. 
Tuttavia, il sospetto che l’istituzione fosse legata alla causa monarchica asburgica non venne meno ed i teutonici subirono nel 1938, nonostante l’avvenuta trasformazione in ordine religioso non più militare, la persecuzione dei nazisti, notoriamente avversi alla Casa d’Austria, i quali soppressero l’Ordine nei territori austriaci e in Boemia-Moravia (1939).
Superata anche questa bufera, nel secondo dopoguerra, i Fratelli dell’Ospedale di Santa Maria di Gerusalemme risorsero, avendo però completamente abbandonato la vocazione militare e rafforzato quella di vero e proprio Ordine religioso formato da chierici, al cui vertice è posto oggi un Gran Maestro con il rango di abate mitrato.
In quest’ultima versione, l’Ordine è giunto fino a nostri giorni, sotto il governo dell’attuale Gran Maestro Bruno Platter, diviso in baliati e commende – per i familiari – presenti in 5 Stati (Belgio, Germania, Repubblica Ceca, Austria ed Italia) ed in province – per i fratelli e le sorelle con professione di voti solenni – presenti in 6 Stati (Germania, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Austria, Slovenia ed Italia) nell’attesa, forse, di una nuova resurrezione, qualora lo spirito di crociata, che determinò la sua nascita, torni di nuovo a soffiare sulle scristianizzate terre europee, stavolta non con la forza della spada ma con quella della fede, della testimonianza, della carità e del sacrificio personale.

Arma dell’attuale Gran Maestro Abate Mitrato Bruno Platter
E se l’araldica ha un significato non può farsi a meno di osservare come le insegne dell’attuale Gran Maestro, abate mitrato della Chiesa Cattolica, pur coronate dalla mitra sono, però, accollate ad un pastorale incrociato con una spada, il primo simbolo del potere spirituale e, quest’ultima, non solo di un retaggio storico ma di una perdurante caratterizzazione equestre, oltre che religiosa, dell’Ordine e del potere temporale di quest’ultimo: si ricorderà, infatti, come i prelati-principi nel Medio Evo, anche nell’esercizio delle loro funzioni ecclesiastiche, usassero portare la spada, proprio come simbolo del coesistente potere temporale a loro affidato.
Il ritorno dell’Ordine in Sicilia (2009).
A distanza di oltre 500 anni, il Gran Maestro Bruno Platter con decreto n.29/2009 dell’8 dicembre 2009, solennità dell’Immacolata Concezione di Maria, Patrona della Sicilia, ha sancito il ritorno dell’Ordine in Sicilia, nella Diocesi di Piazza Armerina, con la creazione della Commenda Autonoma di Santa Maria degli Alemanni della quale è entrato a fare parte pure il Vescovo di quella Diocesi, Mons. Michele Pennisi, insieme ad alcuni sacerdoti della medesima Diocesi.
Il Gran Maestro Bruno Platter durante la cerimonia del conferimento della croce teutonica al Gonfalone della Regiona Siciliana nel 2006 
Il Gran Mestro durante la cerimonia di insediamento della Commenda di Sicilia il 15 dicembre 2009.
Página Web Oficial de la Commenda Autonoma di Santa Maria degli Alemanni in Piazza Armerina .
(Continuará con una entrega más).